Come utilizzare il
liquido per testare l'oro
Munirsi
di pietra di paragone, imprescindibile per non lavorare direttamente
sull'oggetto da testare, strisciarci sopra l’oggetto da provare
tracciando una striscia d’oro lunga almeno 2 cm [foto 1], posare
una gocciolina di acido di traverso su un punto della striscia ed
osservare:
-
se sotto il liquido la striscia si cancella l’oggetto non è in oro o
quantomeno non della caratura testata (potrebbe essere di titolo più
basso) [foto 2 a
sinistra].
-
se sotto il liquido la striscia non si cancella l’oggetto è in oro e di
titolo corrispondente o superiore alla caratura indicata sul flacone
dell'acido utilizzato [foto 2 a destra].
Attenzione
: il liquido è altamente tossico, per cui fare molta attenzione nel
maneggiarlo.
 |
|  | Foto 1 |
| Foto 2 |
Come
utilizzare il liquido per testare l'argento (vecchia formula)
Cercare
sull'oggetto da testare un angolo o una parte più nascosta possibile,
infatti dopo la prova rimarrà una macchia sull'oggetto nel punto
testato [foto 3].
Limare
una piccola porzione di superficie al fine di togliere
eventuali argentature superficiali [foto 4],
succesivamente porre sopra questa superficie una gocciolina di
liquido ed
osservare:
- se il liquido diventa di colore arancione vivo , è argento [foto 5]
-
se il liquido assume una colorazione tipo "fondo di bottiglia", non è
argento [foto 6]. Nel caso
particolare di quest'ultima foto, si può osservare il colore arancione
vivo nei contorni
della superficie non limata (argentatura superficiale).
Questo metodo non e
consigliabile per monete, visto che l'oggetto rimane macchiato dopo la
prova.
 |
|  |
|  |
|  | Foto 3 |
| Foto 4 |
| Foto 5 |
| Foto 6 |
Come
utilizzare il liquido per testare l'argento (nuova formula)
Cercare
sull'oggetto da testare un angolo o una parte più nascosta possibile,
infatti dopo la prova rimarrà una macchia sull'oggetto nel punto
testato [foto 3].
Limare
una piccola porzione di superficie al fine di togliere
eventuali argentature superficiali
succesivamente porre sopra questa superficie una gocciolina di
liquido ed
osservare: -
in presenza di materiale non argento, il liquido reaggisce sul
verde/blu, più intensa è la tonalità, meno argento è presente (guardate
la foto dell'argento 800 per esempiuo)
- dopo pulire il liquido con un panno o carta, troverete sull'argento
una bella chiazza bianca grigiastra se argento, o il metallo
inalterato, o annerito (secondo i materiali) se non lo è.
Argentatura superficiale
|
Con liquido applicato
|
Dopo pulizia del liquido
|
|
|
Si apprezza il grigio sulla argentatura, e il verde sul
materiale non prezioso, che dopo la pulizia rimane scuro.
|
Argento 800
|
Con liquido applicato
|
Dopo pulizia del liquido
|
|
|
Si nota la reazione leggermente verdastra dovuto al 20% di
materiale non prezioso, dopo la pulizia rimane comunque la
macchia bianca.
|
Argento 925
|
Con liquido applicato
|
Dopo pulizia del liquido
|
|
|
In questo caso si vede soltanto una reazione sul grigio, sia
con il liquido ancora presente, sia dopo averlo tolto.
|
Argento 999
|
Con liquido applicato
|
Dopo pulizia del liquido
|
|
|
Nessuna traccia di colore, soltanto la reazione biancastra sul
metallo.
|
Come utilizzare il
liquido per testare l'acciaio inossidabile
(Alla ricerca dei falsi)
Chi lavora con i metalli preziosi, in
particolare con l'oro, sa parfettamente che è possibile trovare
gioielli in oro bianco che in realtà lo sembrano solamente. I falsi, in
finto oro bianco, sono molto diffusi perché alcune leghe, in
particolare d'acciaio, passano perfettamente le prove con i liquidi per
testare l'oro.
Tra i tanti controlli e prove che si possono fare abbiamo questo liquido che ci permette di stabilire se il
gioiello è fatto in acciaio inossidabile (lega molto utilizzata nei
falsi perchè, proprio come l'oro, non viene attratta dalle calamite).
Munirsi
di pietra di paragone bianca (la prova si basa sulle sfumature di rosso
dell'acido e di conseguenza sulla pietra nera non si possono apprezzare
le diverse intensità) imprescindibile per non lavorare direttamente
sull'oggetto da testare, strisciarci sopra l’oggetto da provare
tracciando una striscia lunga almeno 2 cm [foto 1], posare
una gocciolina di acido per oro test 22 carati di traverso su un punto della striscia [foto 2], subito dopo posare una goccia del liquido INOX TEST sopra la prima goccia ed
osservare:
-
se sotto il liquido, si osserva una minima reazione rosa palido /
arancione molto diluita, l'oggetto non è in acciaio inossidabile [foto 3 a
destra].
-
se sotto il liquido invece si produce una forte reazione, prendendo la
goccia un colore rosso intenso, l'oggetto testato è in acciaio
inossidabile [foto 3 a sinistra].
A
cosa serve la pietra di paragone
La
pietra di paragone (per la precisione, una piccola lastra di diaspro
nero) va adoperata insieme ai liquidi per testare l'oro, in
modo da non dover macchiare o rovinare i gioielli da controllare,
permettendo di usare gli acidi sopra la pietra. Va pulita bene dopo
l'uso, in modo da alungare la sua vita utile.
|